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La finanza comportamentale è la psicologia applicata alla finanza e serve a comprendere le scelte economiche dei risparmiatori.
Da sempre, i teorici dell’economia vedono l’investitore come essere “razionale” che assume decisioni coerenti con i suoi obiettivi di bilancio personale e massimizzazione degli utili.
La realtà è molto diversa: l’investitore è una persona emotivamente coinvolta nelle scelte effettuate, in alcuni casi preda di comportamenti irrazionali o influenzata dal contesto sociale e familiare. Quante volte sentiamo dire: “mi compro la moto perché devo far colpo su una ragazza” e ciò porta a sottostimare l’entità della spesa oppure “compro un titolo perché lo ha comprato anche Tizio” che non presuppone niente di buono perchè emulare in maniera inconsapevole è sempre negativo.
La mente umana è complessa e nel quotidiano ricorre a regole e stratagemmi per risolvere problemi. Ma questo spesso genera degli abbagli in campo finanziario. Altri errori possono derivare da paure e passioni che ci portano a fare scelte un po’ irrazionali sia a livello individuale che collettivo.
Divertiamoci un po’.
Negli ultimi tempi abbiamo vissuto una turbolenza dei mercati finanziari altissima, tutti i portafogli e tutti gli investimenti, più o meno diversificati, ne hanno risentito.
Durante le fasi di incertezza ed alta volatilità la capacità umana di prendere decisioni in maniera razionale viene messa a dura prova. Per una disposizione psicologica e per la reazione naturale dell’individuo all’ambiente, le persone sono per loro natura influenzabili.
È estremamente difficile che l’individuo possa sottrarsi al condizionamento dei comportamenti collettivi soprattutto quando questi assumono carattere di euforia o di panico. In tutto questo i mass media e il web attivano una enorme cassa di risonanza che tendono a travolgere l’investitore con una mole di informazioni e di input tese a “spettacolarizzare” gli eventi, siano essi positivi o negativi.
Il risparmiatore è sempre più in balia di emozioni forti e spesso agisce su impulsi poco razionali.
La “curva dell’emotività” dimostra bene il susseguirsi degli stati d’animo del risparmiatore di fronte all’andamento dei mercati:
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